ITALIAN MOUNTAINS

ALPE D'OVARDA

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20 gennaio 2016

In condizione di neve alta si tratta di una delle più belle ciaspolate delle Valli di Lanzo; quest'anno la scarsità di neve l'ha trasformata in una camminata con ramponcini.
A Chiandusseglio (quota 950), frazione di Lemie situata poche centinaia di metri dopo il capoluogo, inizia una stradina estremamente ripida che conduce alle frazioni poste nella valle di Ovarda.
La stradina, asfaltata per un paio di chilometri e poi sterrata, è aperta al traffico per un lungo tratto, ma se si vuole godere appieno la gita è conveniente lasciare l'auto sulla provinciale, proprio dove inizia la poderale.
In inverno, poi, viene liberata dalla neve solo per un breve tratto, e anche in questo tratto non è infrequente trovare tratti ghiacciati che, data la pendenza, sconsigliano di salire se non si dispone di un fuoristrada.

Partendo da Chiandusseglio il primo tratto, quello asfaltato, è di gran lunga il più ripido dell'intera camminata; dopo un paio di chilometri, superate le poche frazioni (più o meno) abitate, si inizia dietro il tratto sterrato su pendenze ora più dolci.

La poderale attraversa magnifici boschi di faggi, costeggiando qual e là i ruderi di antiche abitazioni, da decenni abbandonate.
Ogni volta che percorro questi luoghi e vedo queste rovine il pensiero corre spontaneo a chi vi ha abitato per secoli, trascorrendovi una vita per noi difficile da immaginare; anche per chi, come me, ha ancora conosciuto nella sua infanzia gli ultimi residui di queste genti. E' bene non farsi trascinare in pensieri "romantici": la vita in questi luoghi era durissima, le comodità inesistenti, la vita media breve, la disponibilità di denaro quasi inesistente. Appena queste genti hanno potuto trovare un lavoro in pianura, nelle fabbriche createsi nell'ultimo dopoguerra, se ne sono andate senza rimpianti.
Tuttavia qualcosa di importante si è perduto; qualcosa di primordiale, di semplice e profondo, qualcosa che pur non avendolo conosciuto sulla mia pelle sento che mi manca. Anche per questo percorro questi luoghi.


A quota 1380 si incontra la cappella seicentesca di San Bartolomeo, e a quota 1600 circa si raggiungono le baite di Case Milone, sparse (e molte diroccate) in posizione assai scenografica con la mole della Torre d'Ovarda proprio alle spalle.
La Torre d'Ovarda, pur raggiungendo solo i 3075 metri, è una delle montagne più famose di tutte le valli di Lanzo; in effetti è una montagna spettacolare e suggestiva, e presenta scorci tra loro molto diversi a seconda del versante che si guarda.


Dopo Case Milone la poderale sale per ampi e dolci tornanti in un paesaggio oggettivamente di grande bellezza; l'Alpe d'Ovarda si raggiunge senza problemi a quota 1898.

Ritorno per il percorso di salita.

Dislivello 950 metri circa
Difficoltà T in estate, E su neve
Note: Il percorso non presenta tratti slavinosi; dopo una cospicua nevicata va messo in conto di dover aprire la pista, vista la scarsa frequentazione del pur bellissimo percorso.


Mappa satellitare attiva della zona attorno all'Alpe d'Ovarda


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