ITALIAN MOUNTAINS

LAGO DI VIANA - LAGOSCURO

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23 giugno 2016

Escursione piuttosto impegnativa con partenza dall'Alpe Bianca, e che tocca quattro valloni e tre colli.
Da Viù si sale ai Tornetti, e si prosegue in direzione Alpe Bianca: si lascia l'auto nei pressi dell'ecomostro, quota 1430.
Il primo tratto del percorso è su stradina poderale sterrata, in salita per un paio di chilometri, poi su falsopiano per un altro chilometro; la palina posta sulla sinistra, alta sopra la poderale, segna l'inizio del sentiero (quota 1650 circa).

Il sentiero sale a ripidi gradoni, intervallati da falsopiani più o meno lunghi, fino a raggiungere il lago Veilet (quota 2030 circa): di fatto poco più di una pozzanghera.
Questa prima parte della salita attraversa belle zone a pascolo, in piena estate frequentate dai margari con le loro mandrie.

Dal lago Veilet il sentiero per il lago di Viana volta nettamente a destra, con un lungo falsopiano in costa; tuttavia suggerisco caldamente, prima di dirigersi al lago di Viana, una deviazione al Passo Veilet (quota 2116), posto a una decina di minuti di cammino dal laghetto, ben visibile alto sulla sinistra: il panorama dal passo (che dà sul vallone di Ovarda) è davvero notevole.
Terminato il lungo falsopiano, si giunge in una zona costellata di ometti in pietra, la maggior parte dei quali servono solo a confondere le idee: suggerisco di svoltare immediatamente a sinistra, seguendo il sentiero principale ancora abbastanza visibile a tratti, per poi seguire solo in un secondo tempo gli ometti quando il sentiero si perde tra rocce e piccoli prati: il lago di Viana comunque è posto alla base dell'anticima del Ciarm del prever, la montagna più alta visibile sulla sinistra.

Raggiunto il lago (quota 2200), poco profondo e con un'isola di notevole dimensione, lo si aggira sulla destra, superando il piccolo ruscello che costituisce l'unico defluente del lago.
Poi di nuovo a sinistra, seguendo il sentiero abbastanza visibile che raggiunge il Passo dei tre lajet (o Passo del lago di Viana, come scritto sulla palina, quota 2230). Qui comincia il tratto impegnativo del percorso.
Dalla palina partono due sentieri, che poi si riuniranno sul colletto sovrastante il Lagoscuro: il sentiero alto, in costa, è un EE, con passaggi tecnici; inoltre se si viaggia con un cane (come è il mio caso) non è praticabile poiché ci sono passaggi molto stretti.
L'alternativa, consigliabile in ogni caso, è il sentiero basso, che scende nel "Vallonetto": aggirata verso il basso interamente la pietraia, si riprende a salire in direzione del colletto ben visibile sulla sinistra del torrione Lagoscuro, che domina il Vallonetto. Ci sono qua e là tracce di sentiero, ma in realtà non è necessario seguirle: è sufficiente salire in direzione della palina posta sul colletto, visibile già da metà della salita: il tratto è abbastanza ripido, ma privo di difficoltà tecniche.

Raggiunto il colletto la vista è spettacolare: il Lagoscuro (chiamato anche lago Lusignetto), con le sue acque blu profonde, dominato dalla mole seghettata del torrione Mazzucchini.
Ritorno per il percorso di andata.

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Dislivello 1300 metri circa, comprensivi di importanti saliscendi sopratutto nella parte finale.
Difficoltà E+
Note: La zona dei laghi è una delle più nebbiose delle valli di Lanzo: è davvero raro riuscire a compiere l'intera escursione senza finire in qualche banco di nebbia. Visto il percorso tortuoso e a tratti accidentato, in caso di nebbia completare il percorso solo se si conosce molto bene la zona. Poco oltre il lago di Viana i bolli di vernice si fanno radi fino a sparire, e con essi anche gli ometti di pietre. Anche la discesa dal lago di Viana fino al lungo traverso non è priva di insidie in caso di nebbia: i troppi ometti invece di aiutare possono fuorviare chi non conosce bene la zona.


Mappa satellitare attiva della zona del lago di Viana (in basso) e del Lagoscuro o lago Lusignetto


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